Durante il Salone del Libro a Torino di quest’anno, l’artista e performer Antonio Rezza ha fatto una comparsata provocatoria sul tema delle classi separate, ispirandosi al celebre episodio di Giorgio Vannacci, il preside che ordinò una suddivisione degli alunni con diversi criteri: quelli con i baffi da una parte, quelli senza dall’altra.
Con la sua solita ironia pungente e tagliente, Rezza ha proposto una nuova interpretazione della vicenda, suggerendo che “quelli coi baffi stiano con quelli”. Un gesto che ha fatto sorridere e riflettere il pubblico presente, mettendo in discussione i preconcetti e le etichette che spesso dividono la società.
L’ironia di Rezza ha colto nel segno, evidenziando con leggerezza e sarcasmo l’assurdità di certi comportamenti discriminatori e segregazionisti. Un modo intelligente per stimolare una riflessione critica e giocosa sulle dinamiche sociali e culturali che condizionano le nostre relazioni e interazioni quotidiane.
In un momento in cui l’argomento della diversità e dell’inclusione è al centro del dibattito pubblico, le parole di Antonio Rezza suonano come una provocazione necessaria e benvenuta. Un invito a guardare il mondo con occhi diversi, a superare i confini invisibili che spesso ci separano e a celebrare la bellezza della diversità in tutte le sue sfumature.