A seguito dell’ascesa del politico di estrema destra Geert Wilders in Olanda, il paese ha adottato una politica migratoria più restrittiva, che prevede controlli più rigidi su migranti e studenti internazionali.
Wilders, leader del partito dell’PVV (Partito per la Libertà), ha fatto della questione dell’immigrazione e della presenza di stranieri nel paese uno dei suoi cavalli di battaglia. Secondo il politico, Olanda deve proteggere la propria identità culturale e nazionale limitando l’ingresso di stranieri.
Tra le misure adottate dal governo olandese si trovano controlli più severi sulle frontiere e sulle richieste di asilo, inclusa la revisione dei criteri per l’ottenimento della cittadinanza olandese. Inoltre, sono stati introdotti vincoli più rigidi per quanto riguarda l’accesso agli studi universitari da parte degli studenti stranieri, con l’introduzione di tasse più alte e requisiti più stringenti per poter studiare nel paese.
Tali misure hanno suscitato polemiche e critiche da parte di organizzazioni internazionali per i diritti umani e da parte di molti cittadini olandesi, che ritengono che la politica di Wilders sia discriminatoria e contraria ai principi di tolleranza e accoglienza che sono stati a lungo di fondamentali per la società olandese.
Tuttavia, il partito di Wilders continua a godere di un sostegno significativo in Olanda, soprattutto tra gli elettori preoccupati per la sicurezza e l’identità del paese. Resta da vedere quale sarà l’evoluzione di questa politica restrittiva e quali potrebbero essere le conseguenze sul tessuto sociale e culturale dell’Olanda nel lungo termine.